AI piedi ho quattro ali d’alcèdine, ne ho due per mallèolo, azzurre e verdi, che per la salsèdine curvi sanno errori dedurre.
G. D’Annunzio
Gaston Bachelard riconosce chel’immaginazione è la manifestazione più autentica, elevata ed evoluta della creatività:
“L’uomo”, afferma, “è un essere pieno d’immaginazione”.
Egli distingue tale facoltà dalla fantasia. Anche Jung aveva compreso che la fantasia è pura irrealtà, un fantasma, una fugace impressione; l’immaginazione invece è creazione attiva e finalizzata ad uno scopo che si mette in moto allentando la”sorveglianza” del pensare per concetti:
“Chiuso a sera il laboratorio, […] torna a casa e si siede davanti al fuoco, e li, la testa appoggiata alle mani, i gomiti puntati sulle ginocchia, nell’ ‘observation hypnotisée’ della fiamma, ritrova le antichissime valorizzazioni. […] incomincia, – ricomincia – a sognare; la sua coscienza, non è più controllata dalla ragione, scivola a recuperare le rêverie primitive della fiamma. Da sotto lo scienziato riemerge l’alchimista”.
Nell’abbandono al flusso di coscienza, la rêverie è un fenomeno troppo utile all’equilibrio: uno stato psichico in cui “il sognatore conosce il cogito nascente” come “varco che mette in comunicazione il mondo notturno con il modo diurno, la tenue fascia in cui i due mondi sfumano l’uno nell’altro […] l’alba della coscienza e del contatto con la realtà”. E’ questo il momento in cui si realizza “la dimensione più autentica dell’esercizio concreto dell’immaginazione”. La rêverie, dunque: una condizione dove “il materiale viene prodotto in uno stato di veglia della coscienza”. Se nel sogno è il mondo a sognare, solo nella rêverie chi sogna è veramente un sognatore.
Ascensione I, Claudia BonolloAscensione II, Claudia BonolloAscensione III, Claudia BonolloAscensione IV, Claudia Bonollo
Dedicato a Rosy B.
” Ti cercherò nel paese dove non si muore mai là forse ti sei rifugiata. O alla foce dei fiumi dove regna l’immortale, là forse hai trovato riposo – in un tuffo di rondini ai mattini nelle strade sulle tracce dei segni che hai lasciato nelle stelle sulla più amata. Ti cercherò in tutti i cieli della terra nel mare – e là forse al passaggio più stretto là ti troverò “.
Carla Cantini, La strada della betulla, Chi ci ha preceduti ci darà le ali.